Un restauro sapiente, una complessa manutenzione straordinaria, un refitting totale richiedono spesso un investimento significativo ma per molte imbarcazioni possono determinare il nuovo valore, la nuova vita. Sapere quando e come intervenire, e soprattutto con quale struttura, è un fattore vitale. Il cantiere è in grado di offrire diverse soluzioni andando incontro alle diverse esigenze dell’armatore. L’imbarcazione viene preventivamente sottoposta ad un check-up gratuito che comprende l’impianto idraulico, elettrico, meccanico, cuscineria, scafo, carena, eliche, boccole, assi e zinchi. Il cliente poi valuta.Il ciclo di verniciatura di una barca non può essere improvvisato, ma deve basarsi su un’esatta combinazione di primer, fondi, stucchi e smalti, selezionando i prodotti “giusti” per avere la giusta protezione e brillantezza, ma anche una buona resa. L'intero ciclo di verniciatura deve assicurare la massima protezione dello scafo da agenti quali salsedine, raggi UV, calore, umidità, micro-organismi, incrostazioni, ruggine e molto altro, oltre a conferire alla barca la piacevolezza estetica data da colori brillanti e superfici omogenee. Il ciclo di pitturazione è costituito da vari strati sovrapposti di differenti prodotti che, unendo le loro specifiche proprietà, creano una protezione e un risultato estetico efficaci e duraturi. Il primo step dopo la carteggiatura e lo sgrassaggio dello scafo è l'applicazione del primer, che crea una prima protezione e prepara la superficie per le successive applicazioni. Su gelcoat e vetroresina il primer svolge una funzione di "ancorante" per la base e la successiva finitura.
La funzione dei fondi, applicati dopo il primer, è invece quella di dare impermeabilità e creare una base protettiva di un certo spessore su cui, una volta carteggiata, applicare gli smalti di finitura. Gli stucchi servono a livellare le irregolarità di costruzione o a porre rimedio a danneggiamenti dovuti a corrosione, distacchi della vernice, sbucciature e urti. Lo stucco viene applicato tra una mano e l'altra di fondo e possiede doti di impermeabilità e facile carteggiabilità. Infine gli smalti, ovvero la finitura finale si applica sull'opera morta (fiancate e coperta). Oltre alla brillantezza del colore e alle proprietà estetiche, gli smalti devono essere resistenti all'abrasione, elastici e facilmente applicabili, oltre ad avere una buona resa. Vi sono poi le vernici trasparenti, utilizzate per dar risalto al legno e proteggerlo nel tempo.
Tutte le fasi del ciclo di verniciatura hanno dunque un'importanza cruciale, e la finitura con gli smalti è solo l'ultimo step: le fasi di preparazione della superficie prima dell'applicazione dello smalto rappresentano infatti circa l’80% del tempo complessivo di lavorazione.
La lucidatura completa il ciclo con l’applicazione di cere protettive che risaltano maggiormente la brillantezza dello smalto. La costante manutenzione ordinaria dello scafo aiuta a preservare la brillantezza delle vernici intaccate dalla salsadine e dai raggi UV. A fare la differenza è dunque il ciclo nel suo insieme oltre alle caratteristiche peculiari di ogni singolo prodotto. Il servizio, il know how e l’esperienza quarantennale del Cantiere hanno fatto dell’azienda il suo punto forte a soddisfazione dei Clienti.
Il teak è un materiale fantastico ma bisogna averne buona cura, strutturalmente è composto da un'alternanza di fibre morbide e dure per cui è importante non sfregare nel senso delle venature con la spazzola, questo porterebbe a grattare via le fibre morbide e a evidenziare quelle dure, molti ponti presentano questo difetto percepibile al tatto proprio per una manutenzione sbagliata.
Una coperta in teak rende maggior fascino e prestigio alle barche, purchè il teak sia ben mantenuto, pulito e curato. Per questo il lavaggio va sempre effettuato con un detersivo a PH neutro e il teak trattato con miscele di olii e resine di legno che ridanno vitalità e colore al legno.
Per chi ha necessità invece di fare manutenzione straordinaria alla propria coperta in teak massello, come ad esempio eliminare la vecchia gomma tra le doghe, affondare e rigommare i comenti, chiudere le teste delle viti, ecc ecc, il Cantiere Navale Incorvaia mette a disposizione la professionalità e l’esperienza maturata e tramandata dal fondatore Paolo incorvaia, maestro d’ascia da oltre 60 anni, ridando all’imbarcazione il suo fascino originario.